La Bot Room è la stanza dove rinchiudiamo ogni tanto qualcuno da uno dei nostri rami – autori, illustratori, grafici, editor, project manager… – per quattro chiacchiere informali, più o meno! Oggi tocca a Claudia Petrazzi! Tutte le interviste nella Bot Room QUI.
[Intervista a cura di Davide Calì]
Comunque, mi ricordo dei suoi primi disegni, che mi piacevano già molto. Anni fa ci sentimmo per fare un progetto insieme, ci lavorammo per un po’ di tempo, poi, come talvolta accade, non se n’è fatto nulla. Nel frattempo Claudia è maturata moltissimo e ormai gli editori se la contendono. Per noi sta illustrando la serie di romanzi horror-comici Trouille Académie, scritti da Bertrand Puard, e pubblicati dalla casa editrice francese Poulpe Fiction.
Buongiorno Claudia, è un piacere ritrovarti in questa serie! Negli ultimi anni hai fatto davvero un sacco di cose. Ce le vuoi raccontare un po’?
Ciao Davide e grazie! In pochi anni ho pubblicato molti libri, ne sono felicissima. Forse perché ho studiato molto per migliorare il mio stile renderlo più personale. Ho collaborato con DeAgostini per dei libri molto divertenti di non-fiction; con Sem Editore ho illustrato “Nerd senza macchia”, libro molto bello scritto da Daniele Daccò; quest’anno invece è uscito il mio primo graphic novel: “Clara e le Ombre”, edito da Il Castoro e scritto da Andrea Fontana. Quest’anno ho iniziato a lavorare anche ad altre due serie che usciranno nel 2021, sempre per Il Castoro.
Fino a tre anni fa hai fatto diversi lavori oltre a questo, poi la decisione di dedicarti esclusivamente all’illustrazione. Ci racconti come è stato il passaggio?
È stato un passaggio molto graduale perché ho cominciato nel 2009, lavorando per piccole case editrici, e nel frattempo proponendomi alle fiere. Ho sempre fatto altri lavori per mantenermi ed ero abituata a lavorare come illustratrice la sera, nei weekend o durante le ferie. Per un breve (bellissimo) periodo ho venduto artigianato per strada e tenevo ripetizioni ai ragazzi, mi è capitato di allestire un centro commerciale e realizzare trompe l’oeil. Negli anni successivi ho fatto la commessa, la disegnatrice per un architetto e l’animatrice stop-motion per poi decidermi a lavorare come freelance a tempo pieno.
Ti manca mai qualcosa dei vecchi lavori?
Sì, mi manca il contatto umano! Avere dei colleghi, lavorare al pubblico e poter chiacchierare o ridere con qualcuno. In alcuni posti di lavoro era divertente anche quando si faceva tardi o eravamo nel panico per delle consegne.
Raccontaci un po’ Trouille Académie! Di cosa parla?
Per ora i volumi usciti sono tre. Si tratta di episodi separati, ma uniti dalla misteriosa figura di Claudie Dieuleveut: un bizzarro ometto che salva mostri in giro per il mondo. Finiranno per far parte della sua Accademia della paura, una specie di squadra che interviene per aiutare i ragazzi che hanno delle grane legate al paranormale.
La serie mi piace molto perché ci sono tematiche importanti dietro a ciascuna storia. Per adesso abbiamo affrontato temi come il bullismo, la salvaguardia dell’ambiente e l’amicizia.
Ormai sei al terzo volume, ti diverte illustrare questa serie?
Siamo già al quarto! Mi diverte tantissimo. Poulpe Fictions è stata la prima casa editrice a farmi disegnare mostri e storie di paura per ragazzi, come piace a me.
Parlaci di Atomica: che cos’è?
E’ il mio nickname, nato un po’ per gioco e un po’ perché cercavo da tempo una seconda identità con cui firmare i miei lavori personali. Ho un progetto nel cassetto da molti anni che parla in modo romanzato di come sia nato questo soprannome: ci sto lavorando anche adesso nonostante il poco tempo a disposizione, non vedo l’ora di poterlo finalmente pubblicare online.
Consueta domanda di chiusura: prossimi progetti? A cosa stai lavorando?
Come dicevo prima sto lavorando a due serie diverse per Il Castoro, una di fiction e una non-fiction, oltre al quarto volume di Trouille Académie. A breve inizierò a lavorare ad un altro libro di cui per ora non posso parlare molto e nel tempo libero porto avanti i miei progetti.